Digitale e Green: bisogna pensare in grande

Conciliare digitalizzazione e capitale umano è diventato sempre più importante. Essere sostenibili è anche un’esigenza economica e i leader delle grandi aziende sono chiamati a immaginare il futuro e le potenzialità che si aprono.

Il 60% del Pil globale dei prossimi dieci anni sarà basato su tecnologie digitali. Digitale e sostenibilità sono strettamente interconnessi essendo il primo l’abilitatore dell’altro.

Infatti il 70% delle iniziative aziendali necessarie a raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite per i sustainablle development goals necessita proprio di soluzioni digitali come intelligenza artificiale, Bot, piattaforme, blockchain, big data e IoT.Ma uno degli scogli da superare è quello determinato dalla concezione, tuttora dominante, che la sostenibilità sia un costo e non un fattore di competitività.

“Dalle analisi che abbiamo fatto – afferma Josef Nierling, amministratore delegato Porsche Consulting – emerge che solo il 4% delle aziende italiane percepisce realmente la sostenibilità come un vantaggio competitivo. Perché purtroppo le strategie delle aziende molte volte sono guidate dall’operatività, dal fabbisogno del trimestre, dal risultato di fine anno”. E poi c’è stata la pandemia, che ha messo molti manager sotto pressione sui risultati e così “molto facilmente hanno deprioritizzato la vision a dieci anni e si sono concentrati sulle attività dell’oggi”. Nierling ha però un suggerimento e una sollecitazione da offrire: “Bisogna pensare in grande. È vero che deve essere un approccio diffuso, ma i leader delle grandi aziende devono essere i primi a fare questo passo: proprio perché sono leader, devono immaginare il futuro e capire quali potenzialità può portare”.

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Febbraio 2022 | Fortune Italia